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L’inverno più caldo ha i giorni contati: "Bufere di neve in arrivo". E l’agricoltura.
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Ringraziamo primonumero.com con i quali si rinnova una splendida collaborazione da molti mesi.

Il principio d’inverno più caldo che si ricordi da 35 anni a oggi. Parola di meteorologo, il molisano Gianfranco Spensieri. «Definirlo anomalo è poco. Siamo sopra la media di sette gradi». In Molise fa un caldo che manco a inizio primavera. Impianti sciistici e agricoltura soffrono, tanto che molti coltivatori iniziano a essere seriamente preoccupati. Ma le loro preghiere potrebbero presto essere esaudite. «Se i dati in nostro possesso verranno confermati, è in arrivo un’ondata di neve su tutta la regione, costa compresa, e un calo delle temperature di circa 25 gradi» fanno sapere da meteoinomolise.com.

Insomma non si può stare affatto tranquilli. Da circa quattro giorni la colonnina di mercurio staziona sui 20 gradi a Termoli e dintorni. Così sarà ancora fino a giovedì. Qualcosa in meno a Campobasso e nel Molise centrale. Roba da bella stagione. «A Campitello Matese siamo sui +9°. È qualcosa che capita difficilmente anche a maggio, di solito». Ma quest’inverno, o meglio l’intero autunno e queste prime tre settimane di inverno, sono davvero insolite. «Oggettivamente è più di un caldo anomalo» afferma Gianfranco Spensieri, a capo di meteoinmolise.com, una realtà in continua crescita che conta oggi 93 soci e numerosi accordi con varie Amministrazioni locali. «È il più caldo degli ultimi 35 anni. Forse è stato persino sottovalutato. Oggi siamo a medie di 7 gradi superiori alla media. Se fosse stato il contrario e cioè 7 gradi in meno, avremmo Termoli con medie intorno allo zero e Campobasso dai -7 ai -10. Ve lo immaginate?».

Spensieri spiega che il problema non è solo molisano, né italiano. «C’è una campana anticiclonica molto vasta dalla Germania alla Spagna. Quest’anno si è verificato El Niño, un’anomalia che nasce dalle correnti superficiali dell’oceano Pacifico e che provoca un riscaldamento del Pacifico tropicale. Questo comporta da noi, ma non sempre, un inizio inverno in sordina e poi fenomeni estremi nella seconda parte». Guardando al recente passato, i meteorologi non fanno tanto il paragone con l’inverno mite del 2014 «che fu tale solo al centro sud Italia, quanto con quello del 2006/2007 o ancor prima nel 1998».

Insomma prima caldo da uscire senza cappotto, poi sottozero che manco guanti e sciarpa possono bastare. Ma l’agricoltura quanto ne risente. «I problemi potrebbe avvenire nel prossimo futuro» ammonisce Tommaso Giagnacovo, presidente regionale di Coldiretti. Nella recente “Giornata del Ringraziamento”, gli agricoltori molisani riuniti a Montecilfone hanno fatto benedire i propri trattori mandando in cielo una preghiera: un po’ di pioggia per i loro terreni. «Se continua a non piovere, potrebbe arrivare presto la gemmazione, anche perché di notte non gela. Il pericolo è che se poi arrivasse un’ondata di gelo a metà febbraio,quelle piantine andrebbero distrutte e addio raccolto».

A rischio oggi coltivazioni come il finocchio, ma anche vari tipi di prodotti ortofrutticoli, per non parlare dei vitigni. «Si avvicina il periodo della potatura. Il rischio è lo stesso: potare, veder nascere il fiore e poi rischiare di perderlo in caso di gelatura. Un rimedio è quello di ritardare la potatura, ma fino a un certo punto». Il rischio è duplice: se non pioverà, la siccità comincerà a essere un problema ben prima del consueto periodo estivo.



Ma a salvare capra e cavoli potrebbe arrivare quanto prima una forte perturbazione. Giagnacovo se la augura. «Se arriva presto è un bene, se ritarda è un disastro». Secondo i modelli matematici in possesso di meteoinmolise.com, le possibilità che da venerdì sera 15 gennaio in Molise arrivi la neve sono in netto aumento. «Mancano ancora diversi giorni, ma nelle prossime ore attendiamo delle conferme. Se la situazione si andrà delineando secondo le previsioni in nostro possesso, è in arrivo una fase di alta pressione dall’Atlantico».

Tradotto? «Da venerdì il cambiamento potrebbe essere drastico, con un calo delle temperature anche di 25 gradi. Ci sarebbe prima una fase più artica che gelida e già da sabato neve fino a 300/400 metri. Poi ecco l’aria gelida direttamente dalla steppa russa. Con questa da domenica sera o al massimo lunedì arriverebbe la neve anche sulla costa, addirittura 20 o 25 centimetri al giorno fino a giovedì persino a Termoli». Quello che si va delineando è quindi un fenomeno estremo, tanto quanto il caldo attuale. A cui il Molise farebbe bene ad abituarsi presto.

«Vale anche per l’agricoltura. Le aziende devono essere multifunzionali e non a monocoltura. Insomma brave a cambiare coltivazioni e ad adattarsi ai cambiamenti climatici» indica il presidente regionale della Coldiretti. Ma quanto può aver influito la mano dell’uomo su questi mutamenti? «Non so che ruolo abbia avuto, ma ha inciso sicuramente – dice Spensieri -. Se andiamo a vedere gli ultimi 30 anni climatici, le anomalie sono sempre più frequenti».
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L’inverno più caldo ha i giorni contati: "Bufere di neve in arrivo". E l’agricoltura. - da Gianfranco - 01-12-2016, 01:23 PM

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